Da un’idea dell’impresario Lincoln Kirstein, nel 1948 viene fondata la compagnia del New York City Ballet, tuttora attiva. L’intento di Kirstein era quello di creare una compagnia di danza classica americana partendo dall’istituzione di una scuola in cui formare danzatori secondo una precisa idea di tecnica e d’interpretazione, così da porre le basi per una nuova tradizione accademica statunitense.
Nel 1933 Kirstein fonda insieme a George Balanchine, danzatore e coreografo dei Ballets Russes di Diaghilev e del Ballet Russe de Monte Carlo, la School of American Ballet. Con l’ausilio economico del mecenate Edward Warburg, la scuola apre nel 1934 in uno studio a Manhattan, tra Madison Avenue e la Fifty-Ninth Street. Il corpo docenti inizialmente è composto da George Balanchine, Pierre Vladimirov, primo ballerino del teatro Mariinskij e partner di Anna Pavlova, e Dorothy Littlefield, giovane ballerina e insegnante di Philadelphia. Nello stesso anno va in scena Serenade, balletto creato da Balanchine per le poche danzatrici del suo corso. Nel giro di un anno Balanchine e Kirstein fondano la compagnia dell’American Ballet debuttando nel marzo del 1935 all’Adelphi Theater di New York.
Dopo una tournée estiva di scarso successo, ottengono, sul finire del 1935, una residenza di tre anni al Metropolitan Opera. In questo periodo Balanchine crea pochi balletti, ma nel frattempo porta avanti la collaborazione con il compositore Igor Stravinskij che aveva conosciuto al conservatorio di San Pietroburgo durante i suoi studi.
Passati i tre anni di residenza, con l’inizio del secondo conflitto mondiale, la compagnia si scioglie. Terminata la guerra, Balanchine e Kirstein formano nel 1946 una nuova compagnia, la Ballet Society – in seguito rinominata New York City Ballet – che debutta al New York City Center of Music and Drama nel 1948 con un programma di tre balletti di Balanchine: Concerto Barocco, Orpheus e Symphony in C.
Nei successivi anni il New York City Ballet riscuote successi fino ad avere nel 1964 la residenza nel teatro costruito appositamente per la compagnia da Philip Johnson, il David H. Koch Theater, teatro che tuttora ospita la compagnia per ventitré settimane l’anno, mentre il Saratoga Performing Arts Center ne è la residenza estiva dal 1966. Alla morte di Balanchine nel 1983, Jerome Robbins (assistente alla direzione artistica della compagnia dal 1948) e Peter Martins (primo ballerino della compagnia dal 1970) hanno condiviso la carica di Ballet Master in Chief.
Il New York City Ballet oggi ha un repertorio di più di 150 opere, create per la maggior parte da Balanchine e Robbins, e, con i suoi circa novanta membri, è uno dei corpi di ballo più numerosi d’America. [Elisa Pescitelli]
Fonti e Bibl.: Anatole Chujoy, The New York City Ballet, Alfred A. Knopf, New York 1953; Paul Himmel, Ballet in Action, testi Walter Terry, introduzione George Balanchine, G.P. Putnam’s sons, New York 1954; Lincoln Kirstein, Thirty Years: Lincoln Kirstein’s The New York City Ballet, Knopf Doubleday Publishing Group, New York 1978; Bernard Taper, Balanchine. A Biography, University of California Press, Berkeley and Los Angeles 1996; Robert Gottlieb, George Balanchine. The ballet maker, Harper Perennial, New York 2010; Andrea Harris, Making Ballet American: Modernism Before and Beyond Balanchine, Oxford University Press, New York 2017.
Sitografia: New York City Ballet (URL: https://www.nycballet.com)