Doris Humphrey

Doris Humphrey (Oak Park 1885 – New York 1958), è considerata, assieme a Martha Graham, una delle pioniere della modern dance americana. 

Dopo aver studiato danza classica alla Francis Parker School di Chicago, nel 1917 si trasferisce in California per studiare alla Danishawn School di Ruth St. Denis e Ted Shawn. Col tempo inizia a lavorare al fianco di St. Denis come assistente e insegnante e agli inizi degli anni Venti crea le sue prime coreografie Scherzo e Sonata Tragica. Dopo una tournée internazionale di due anni con la Danishawn, dal 1925 al 1926, torna negli Stati Uniti e nel 1928, insieme a Charles Weidman, lascia la compagnia per fondare la Humphrey-Weidman Company, attiva fino al 1944. 

Le sue creazioni si distaccano dalla poetica esotica della Danishawn per concentrarsi sulla storia e le tematiche americane. Color Harmony (1928), Air for G String (1928), Water Study (1928) e Drama of Motion (1930) sono solo alcune delle performance che hanno portato la compagnia al successo permettendole di entrare a far parte del Federal Dance Project, progetto a sussidio delle compagnie di danza creato nel 1930 da Roosevelt a seguito della Grande Depressione.

A metà degli anni Quaranta, malata di artrite, Doris Humphrey si ritira dalle scene e nel 1946 accetta l’incarico di direttore artistico della compagnia del suo ex allievo José Limón per la quale realizza tredici nuove opere tra cui Lament for Ignacio Sánchez Mejías (1946), Day on Earth (1947), Night Spell (1951) e Ruins and Visions (1953). 

Per gran parte della sua vita Humphrey è stata, oltre che artista, anche insegnante. Nel 1931 entra a far parte del corpo docenti del Bennington College e nel 1951 della Juilliard School, per la cui compagnia (la Juilliard Company) crea diverse coreografie tra il 1955 e il 1958.

Ideatrice di una nuova teoria e pratica di movimento chiamata fall and recovery e basata sull’opposizione tra equilibrio e disequilibrio e sull’alternanza di tensione e rilassamento del corpo a partire dalla respirazione, Doris Humphrey ne ha esposto principi nel libro The Art of Making Dance, pubblicato nel 1959, anno successivo alla sua morte. Una vastissima raccolta di suoi materiali è conservata nella Doris Humphrey Collection della New York Public Library. [Elisa Pescitelli]

 

Fonti e Bibl.: Doris Humphrey, The Art of Making Dances, Rinehart & Co, 1959 (trad. it. a cura di Barbara Pollack, L’arte della coreografia, Gremese Editore, Roma 2001); Doris Humphrey, Doris Humphrey: an artist first. An autobiography, edited and completed by Selma Jeanne Cohen, Wesleyan University Press, Middletown 1972; Doris Humphrey, Ernestine Stodelle, Doris Humphrey, The collected works, Dance Notation Bureau Press, New York 1978 (vol. 2 1992); Leonetta Bentivoglio, La danza contemporanea, Longanesi, Milano 1985; Ernestine Stodelle, The dance technique of Doris Humphrey and its creative potential, Princeton Book Co., Princeton 1987 (trad. it. a cura di Sandra Fuciarelli, La tecnica di danza di Doris Humphrey e il suo potenziale creativo, Massimiliano Piretti Editore, Bologna 2012); Marcia B. Siegel, Days on Earth: The Dance of Doris Humphrey, Duke University Press, Durham 1993; Jean M. Brown, Naomi Mindlin, Charles Humphrey Woodford, The Vision of Modern Dance: In the Words of Its Creators, Princeton Book Company, Hightstown 1998; Julia L. Foulkes, Modern bodies dance and American modernism from Martha Graham to Alvin Ailey, University of North Carolina Press, Chapel Hill 2002; Doris Humphrey, New Dance: Writings on Modern Dance, selected and edited by Charles Humphrey Woodford, Princeton Book Company, Princeton 2008; Joshua Legg, Introduction to Modern Dance Techniques, Princeton Book Company, Princeton 2011 (trad. it. Gremese Editore, Roma 2016); Lesley Main, Directing the dance legacy of Doris Humphrey: the creative impulse of reconstruction, University of Wisconsin Press, Madison 2012.