Nelly (Aydin 1899 – Nuova Smirne 1998), nome d’arte di Elli Souyoulzoglou, nasce in Asia minore. Nel 1919 a seguito dell’occupazione da parte dei turchi è costretta ad emigrare a Smirne insieme alla sua famiglia. Nel 1920 insieme a suo fratello Nikos arriva a Dresda. In Germania studia pittura, musica e fotografia. Dal 1921 frequenta le lezioni di Hugo Erfurth, il maggiore esponente della fotografia pittorialista. Durante il periodo di studi al fianco di Erfurth, apprende la tecnica della stampa al bromolio e conosce il mondo della danza grazie alle danzatrici che affollano lo studio del maestro. Nel 1923 abbandona la scuola per proseguire gli studi con un ex allievo di Erfurth, Franz Fiedler, del quale in breve tempo diventa l’assistente. Nello studio di Fiedler vede per la prima volta delle danzatrici posare nude davanti la macchina fotografica. Inizia così a fotografare le allieve di Mary Wigman, prima in studio e poi all’aperto. Nel 1924 si diploma e torna ad Atene dove apre il suo primo studio. Lavora principalmente su commissione realizzando dei ritratti tra cui quelli della famiglia reale. Tra il 1925-26 realizza la serie di fotografie intitolata La sofferenza dei rifugiati nella quale evidenzia la condizione di povertà e miseria in cui è ridotta la popolazione greca. Nel 1927 fotografa nel suo studio Mona Paiva, ballerina dell’Opéra Comique in tournée ad Atene, ma ben presto preferisce lavorare di nuovo in esterno. Le due artiste si recano sull’Acropoli, Mona Paiva non ha nulla addosso, con il suo corpo tonico e la pelle color alabastro ricorda una statua del Partenone. Queste foto creano subito scandalo fra la borghesia ateniese più conservatrice e bigotta. Solo lo scrittore e intellettuale Paulos Nirvanas prenderà le difese della fotografa. Nel 1929 torna di nuovo sull’Acropoli, questa volta con la ballerina ungherese Nikolska, con la quale realizza degli scatti che hanno un grandissimo successo e appaiono sulla copertina della rivista francese Voilà. Nello stesso anno Nelly sposa Angelo Seraidari. Nel 1930 è la fotografa ufficiale della seconda edizione del Festival di Delfi. Nel 1936 si reca a Berlino in occasione delle olimpiadi, dove conosce personalmente la fotografa Leni Riefenstahl e Adolf Hitler. Nel 1939 viene incaricata dell’allestimento del padiglione greco nell’Esposizione Universale di New York e per l’occasione realizza i suoi primi fotomontaggi nei quali accosta diversi simboli della Grecia antica e moderna. Nel frattempo scoppia la guerra e Nelly e suo marito decidono di stabilirsi a New York. Qui si dedica alla street photography privilegiando i paesaggi urbani e le fotografie alle persone che animano la metropoli: i suoi soggetti preferiti sono grattacieli e signore a passeggio. Diventa un punto di riferimento per la comunità greca, organizza mostre e campagne di beneficenza per sostenere la Grecia durante il conflitto, conosce Aristotle Onassis il quale le commissiona la decorazione degli interni delle sue navi. I coniugi Seraidari tornano in Grecia nel 1966. Nelly lascia la fotografia, dona l’attrezzatura fotografica e gran parte delle sue foto al Benaki Museum di Atene, dove sono tutt’ora conservate. Nel 1995 viene nominata membro dell’Ordine della Fenice. L’anno seguente l’Accademia Ateniese le conferisce il premio per le arti e la letteratura. L’8 agosto 1998 Nelly muore nella sua casa di Nuova Smirne. [Sara Morassut]
Fonti e Bibl.: Elli Souyoulzoglou-Seraidari, Nelly’s. Autobiografia, E.Ch. Kasdaglis, Atene 1989; Bodo von Dewitz e Karin Schuller-Procopovici (hg.), Hugo Erfurth 1874-1948. Photograph zwischen Tradition und Moderne, Wienand, Köln 1992; Irini Boudouri, Klementini Vounelaki, Deni Efthimiou–Tsekoura, Nelly. Body and dance, Agra and Ammons Publications, Athens 1997; Katerina Koskina (ed.), Nelly’s from Athens to New York. A Retrospective Exhibition of the work of Elli Seraidari, F. Costopoulos Foundation Benaki Museum, Athens 1997; Naomi Rosenblum, Photography between the wars: Europe, 1920-40, in A history of women photographers, Abbeville Press, New York 2000; Matthias Harder (ed.), Nelly. Dresden Athens New York, Prestel, Monaco/Londra/New York 2001; Sara Morassut, Nelly: un altro sguardo sulla nuova danza del primo Novecento, tesi triennale, Università degli Studi Roma Tre, 2017; Sara Morassut, Tanzphotographie. La scuola tedesca, in La camera meravigliosa. Per un atlante della fotografia di danza, a cura di Samantha Marenzi, Simona Silvestri, Francesca Pietrisanti, “La Scena dei saperi”, vol. 2, Editoriale Idea, Roma 2020.
Sitografia: Andreas Markesinnis (ed.), Was Nelly the greek Leni Riefenstahl?, Metaxas Project.com, 2016.