Hannes Kilian (Ludwigshafen 1909 – Wäschenbeuren 1999) è stato un fotografo tedesco attivo dalla fine degli anni Trenta. Viene ricordato per il suo lavoro come fotoreporter e corrispondente di guerra, ma soprattutto per il suo immenso patrimonio fotografico legato al balletto, suo campo d’indagine prediletto.
Kilian si forma come fotografo in un apprendistato triennale a Kruezlingen, dal 1929 al 1931. Rimane in Svizzera fino al 1933, lavorando per la ditta fotografica Grau a Lucerna, fino a che non è costretto a rientrare in Germania a causa di permessi di lavoro negati, per via della grave crisi economica che la Svizzera stava attraversando. In patria la paura per la presa al potere dei nazionalsocialisti lo spinge a ripartire, questa volta verso Napoli, dove trova impiego nello studio fotografico Giorgio Sommer, e, successivamente, dal 1936, a Parigi. Anche se di breve durata, il soggiorno parigino lo segnerà particolarmente: diventa assistente negli studi cinematografici del regista René Clair, lavora all’Esposizione Universale del 1937 come fotografo e guida e, con grande entusiasmo, si dedica a catturare frammenti della vita notturna fra locali e scorci delle strade. Tuttavia, nel ’38 gli viene revocato il permesso di lavoro per stranieri in Francia e torna a Stoccarda, dove continua a lavorare come fotoreporter freelance. Risultano di questo stesso anno, inoltre, le prime fotografie che preannunciano l’interesse di Kilian verso la cattura del movimento: tre danzatrici con lunghi e ampi vestiti mossi dal vento, sono colte in salti e movimenti corali sincronizzati o del tutto liberi in un campo in fiore (da cui il titolo di alcuni di questi scatti, Tanz Auf Frühlingswiese, danza sul prato primaverile). Tre anni dopo, nel 1941 viene arruolato nella Wehrmacht e mandato sul fronte orientale per fotografare la campagna russa. A Leningrado viene ferito e rimpatriato a Stoccarda nel 1946, dove decide di documentare la miseria che la guerra ha portato fra la popolazione. Da questo periodo e ancora di più dagli anni Cinquanta i suoi viaggi in tutto il mondo si infittiscono e le sue fotografie iniziano a disseminarsi tra riviste e giornali sia locali che internazionali. Nel 1953 Kilian sposa Gundel, allora ballerina dello Stuttgarter Ballett che lascerà proprio dopo il matrimonio, presa dall’interesse per la tecnica fotografica a cui Hannes la inizia. Insieme, i coniugi Kilian, ma soprattutto Hannes, instaurano dagli anni Sessanta fino a metà dei Settanta un sodalizio artistico con John Cranko, coreografo e direttore proprio dello Stuttgarter dal 1961. Egli non cerca nella fotografia una documentazione promozionale per le sue tournée, che si susseguono in Europa come in America, ma si affida all’obiettivo di Kilian affascinato dal suo alto livello interpretativo: al di là di posizioni e sequenze coreografiche marcate da un morbido contrasto di luci e ombre, i ballerini vengono spesso astratti, mostrati attraverso un segno che ne delinea la silhouette, o scomposti sovrapponendone i corpi e lasciando impressa una scia visibile del loro movimento. Negli anni Ottanta il fotografo non abbandona lo studio del movimento, lo evolve anzi portandolo alla completa astrazione: ciò che ne rimane nelle fotografie è una traiettoria nello spazio, una linea luminosa in un fondo neutro, sprigionata da uno o più corpi che l’autore omette ormai del tutto. Alcuni di questi lavori sono a colori, a differenza dei precedenti rigorosamente in bianco e nero. Dalla sua morte, nel 1999, è la moglie Gundal a occuparsi dell’eredità fotografica lasciata da Kilian. Una parte del materiale ancora inedito è stato mostrato al pubblico in due grandi retrospettive sull’artista: nel 2009 al Gropius-Bau di Berlino, e nel 2012 nella Haus der Geschichte Baden-Württemberg, a Stoccarda. [Simona Silvestri]
Fonti e Bibl.: Hannes Kilian, Walther Wanka, Ein Faß und etwas mehr, Fassfabrik Diener und Roth, Stuttgart 1940; Rudolf Huch, Kilian und die Kobolde: eine kuriose Geschichte, Gauverlag, Bayreuth 1942; Hannes Kilian, Hans Hildebrandt, Alt Mexiko Alt Peru (Kunstmappe), Eidos-Presse, Stuttgart 1948; Artur Kutscher, Käthe Brotze (texte), Rhodos – Portrait einer Insel, Umschau Verlag, Frankfurt am Main 1959; Andreas Klaiber (texte), Stuttgart, Jan Thorbecke Verlag, Konstanz/Stuttgart 1961; Senta Ulitz-Weber (texte), Menschen in Deutschland, Inter Nationes, Bad Godesberg, Ernst Battenberg Verlag, Stuttgart 1964; John Cranko, Klaus Geitel (texte), Harmonie der Bewegung, Prestel Verlag, München 1968; John Cranko, Klaus Geitel (texte), Internationales Ballett auf deutschen Bühnen, Inter Nationes, Bad Godesberg, Prestel Verlag, München 1968; Heimatbuch Rutesheim, Rutesheim, 1970; Heinz-Ludwig Schneiders, Horst Koegler (texte), Marcia Haydée – Porträt einer großen Tänzerin, Jan Thorbecke Verlag, Sigmaringen 1975; Klaus Geitel (texte), John Cranko – Ballett für die Welt, Jan Thorbecke Verlag Sigmaringen, 1977; Walter Terry, Great male dancers of the ballet, Anchor Press, New York 1978; Marcia Haydée, Walter Erich Schäfer (texte), Stuttgarter Ballett, Kunstverlag Weingarten, Weingarten 1980; Achim Freyer, Klaus-Peter Kehr (texte), Der Freischütz – Opernaufführung, Druckhaus Münster, Stuttgart 1981; Peter Lahnstein, Hans-Dietrich Nicolaisen (texte), Die Zerstörung – Stuttgart 1944 und danach, Quadriga-Verlag Severin, Berlin 1984; Stuttgarter Ballett – Jubiläumsband «Romeo und Julia», Staatstheater Stuttgart, Stuttgart 1992; Günther Willmann (texte), Kindheit in Stuttgart in den fünfziger Jahren, Wartberg-Verlag, Gudensberg-Gleichen 1997; G. K. Hall, Bibliographic guide to dance, Gale Group, Detroit 2000; Bildergeschichten Hannes Kilian – Fotografien/Reportagen 1944–1974, (cat. exp.) Haus d. Geschichte Baden-Württemberg, Stuttgart 2004; Hannes Kilian, Gundel Kilian, John Cranko zum 80. Geburtstag, Staatstheater Stuttgart, Stuttgart 2007; Hatje Cantz (hg.), Hannes Kilian Fotografien, (cat. exp.) Hatje Cantz Verlag, Stuttgart 2009; Jann Parry, Different Drummer: The Life of Kenneth MacMillan, Faber & Faber, London 2010; David Crew, Bodies and Ruins: Imagining the Bombing of Germany, 1945 to the Present, University of Michigan Press, Ann Arbor 2017; Andrés Mario Zervigón, Photography and Germany, Reaktion Books, London 2017.
Sitografia: Fotografie Hannes Kilian (URL: http://www.hannes-kilian.de/); Fotografie Gundel Kilian (URL: http://www.gundel-kilian.de/Startseite/); Voce, HANNES KILIAN – FOTOGRAFIEN (URL: https://web.archive.org/web/20130604125944/http://www.hdgbw.de/ausstellungen/ausstellungsarchiv/hannes-kilian-fotografien/) Voce, Michael Bienert, Der Fotograf Hannes Kilian im Berliner Martin-Gropius-Bau (URL: http://www.text-der-stadt.de/Hannes_Kilian.html); Voce, Nikolai B. Forstbauer, Das Leben ist ein Blick durch die Kamera (URL: https://www.stuttgarter-nachrichten.de/inhalt.hannes-kilian-das-leben-ist-ein-blick-durch-die-kamera.da815e96-c636-4699-bed5-c86dd06edf96.html); Voce, Andrea Kachelrieß, Von der Tänzerin zur Fotografin, (URL: https://www.stuttgarter-nachrichten.de/inhalt.gundel-kilian-zum-90-geburtstag-von-der-taenzerin-zur-fotografin.85c1bf70-dfab-462e-ac07-ec517f6adc84.html).