Alexey Brodovitch (Ogolitchi 1896 – Le Thor 1971) fu un designer, art director e fotografo tra i più influenti del XX secolo. Nato in una fattoria in Russia da una famiglia benestante, si formò a Mosca e San Pietroburgo. Non ebbe un’istruzione artistica specifica, il suo avvicinamento all’arte fu influenzato dalla passione della madre per la pittura e dalla rivoluzione russa, che documentò con la macchina fotografica del padre.
Dopo aver combattuto con l’esercito Imperiale, nei primi anni Venti si trasferì a Parigi dove lavorò come pittore per le scenografie della compagnia dei Ballets Russes di Sergej Djagilev, oltre che come illustratore e designer pubblicitario, vincendo diversi premi. Nel 1930 si trasferì in America per insegnare alla Pennsylvania Museum School of Industrial Art e nel 1934 gli venne offerta la carica di direttore artistico della rivista «Harper’s Bazaar». Diversamente dalle immagini di moda dell’epoca, il cui soggetto erano la manifattura e i particolari degli abiti, Brodovitch, assieme ai suoi fotografi, si concentrò sull’idea dello stile, l’impressione e la sensazione che si prova nell’indossare un vestito o nel portare un profumo. Con l’ausilio delle parole stampate che riprendono le linee e le curve delle immagini seppe dare forma a una danza tra figura e parola.
Contemporaneamente al suo lavoro all’interno della rivista continuò a portare avanti il Design Laboratory, un corso universitario che fu trampolino di lancio per molti artisti, designer e fotografi come Richard Avedon, Irving Penn, Lillian Bassman e Paul Himmel.
Negli anni si occupò della pubblicazione e del layout di diversi libri fotografici e non. Nel 1945 pubblicò Ballet, unica sua monografia fotografica nella quale sono raccolte le immagini scattate durante le tournée dei Ballets Russes de Monte Carlo negli anni Trenta.
Nel 1949 diresse la rivista «Portfolio», ideata da Frank Zachary e George Rosenthal. Dopo aver lasciato «Harper’s Bazaar» nel 1958 continuò a insegnare. Nell’ultimo periodo della sua vita tornò a vivere in Francia, a Le Thor, dove morì il 15 aprile del 1971. [Elisa Pescitelli]
Fonti e Bibl.: Alexey Brodovitch, Ballet, 1945, (Errata Edition, New York 2016); George R. Bunker, Alexey Brodovitch and his influence, Philadelphia College of Art, Philadelphia 1972; Andy Grundberg, Brodovitch (Masters of American Design), Harry N. Abrams, New York 1989; Roger Remington, Barbara Hodik, Nine Pioneers in American Graphic Design, The MIT Press, Cambridge 1992; Gabriel Bauret, Alexey Brodovitch, Assouline, New York 2005; Kerry William Purcell, Alexey Brodovitch, Phaidon Press Limited, London 2011; Elisa Pescitelli, “Ballet” e “Ballet in Action”. La rappresentazione del movimento nei libri fotografici di Alexey Brodovitch e Paul Himmel, tesi magistrale, Università degli Studi Roma Tre, 2018; Elisa Pescitelli, Ballet e Ballet in Action. La danza nei due libri fotografici di Alexey Brodovitch e Paul Himmel, in La camera meravigliosa. Per un atlante della fotografia di danza, a cura di Samantha Marenzi, Simona Silvestri, Francesca Pietrisanti, “La Scena dei saperi”, vol. 2, Editoriale Idea, Roma 2020.
Archivi: Wallace Library – Archives and Special Collections; RIT Archive Collections (Rochester Institute of Technology); MoMA Collection – Architecture and Design; Harper’s Bazaar Archive.