L’Atlante della fotografia di danza è una mostra che vive in diverse forme:
– quella digitale nella sezione Archivio e atlante del sito, dove costituisce la terza categoria accanto a quelle biografiche dei fotografi e dei danzatori. Qui i pannelli sono arricchiti da una descrizione che ne indica il criterio di montaggio e dalla galleria delle singole immagini che lo compongono corredate dalle informazioni sugli autori, i soggetti e le date dove reperibili. I pannelli costituiscono delle possibilità di utilizzo dei materiali singoli e si propongono come tappe del ragionamento sul rapporto tra arti visive e performative dove il punto di vista non è dettato (e condizionato) da uno dei versanti della relazione ma da un criterio terzo che cerca nuovi significati e fa agire i diversi materiali tra di loro. Si tratta inoltre, concretamente, di un lavoro di grafica che riusa immagini del secolo scorso all’interno di una visione attuale.
– quella fisica che consiste nella stampa dei pannelli e nella creazione di materiali che li affiancano, considerando ciascun pannello un blocco di pensiero, ma anche un piccolo repertorio di argomenti da indagare, o la sintesi di una ricerca tematica: un nucleo di senso che incrocia le ricerche verticali sui singoli oggetti che lo compongono con lo sguardo trasversale sui temi che intreccia. Saggi, frammenti di ricerche, bibliografie ragionate, indicazioni ai fondi d’archivio che conservano materialmente i patrimoni visivi disseminati su internet accompagnano questa versione dell’Atlante.
– quella analogica, formata dalle riproduzioni delle singole immagini stampate e montate su diversi supporti. Questa è una versione site specific, che alle due dimensioni scientifico/archivistica e artistico/espositiva aggiunge l’aspetto performativo. Le figure tornano allora a danzare in uno spazio fisico, spesso uno spazio teatrale, abitando i luoghi destinati ai performer.
Questo ultimo è il caso del primo allestimento dell’Atlante negli spazi della Lupa a Tuscania, nel quadro del progetto Alfabeto Performativo. Dopo un seminario di studio, raccolta, assemblaggio delle immagini, che si è svolto dal 23 al 27 agosto 2019, il 28 agosto l’Atlante è stato aperto al pubblico allestito sul palcoscenico dello spazio/sala destinato normalmente a performance e laboratori di teatro e danza. Il seminario e l’allestimento, che arrivano dopo un anno di ideazione e ricerca svolti tra il Dams di Roma Tre e Officine Fotografiche Roma, sono oggetto di una documentazione fotografica e prevedono la realizzazione di un catalogo che terrà conto di diverse versioni.